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Per la serie che sì, amo il Giappone e giuro che prima o poi ci andrò, ho appena finito di leggere “Nel cuore di Yamato” di Aki Shimazaki (Feltrinelli, 2018).
L’ho scoperto per caso, tra i suggerimenti del mio lettore e-book, ho iniziato a leggere un estratto, mi ha convinta, l’ho acquistato, e posso dire che il mio istinto mi ha guidata bene.
Ecco tre buoni motivi per leggerlo:
1 Racconta, con la straordinaria delicatezza propria degli scrittori giapponesi, alcune intense storie di vita che si intrecciano. Chi sono i protagonisti? Si scopre solo leggendo le loro storie.
2 Attraverso queste storie (ambientate in diversi periodi del XX secolo) andiamo alla scoperta della società giapponese e di come è cambiata nel tempo. La dedizione nei confronti del lavoro, della famiglia, i famosi “miai” (matrimoni combinati), e anche alcuni aspetti che conoscevo poco legati alla seconda guerra mondiale.
3 L’autrice, chiaramente di origini giapponesi ma di nazionalità canadese, è molto brava, e la lettura non risulta mai appesantita o noiosa (al contrario di altri scrittori giapponesi per me un po’ troppo “introspettivi”): d’altronde ha vinto diversi premi letterari tra cui il Prix Ringuet dell’Académie des lettres du Québec nel 2000, il Premio letterario Canadese-Giapponese nel 2002 e il Governor General’s Award nel 2005.