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“L’esclusiva” di Annalena McAfee (Einaudi, 2012) è l’opera prima di un’autrice che per trent’anni ha lavorato nella carta stampata. Uscito in Inghilterra nel 2011 sembra, oggi, un libro allo stesso tempo profetico e “archeologico”, nel senso che fa riemergere un passato dimenticato. Quello in cui non c’erano ancora i social network, i giornali di carta si riempivano di inserti e gadget per attrarre i lettori e il web era una cosa per nerd che nessuno pensava avrebbe avuto un futuro. Sono passati solo dodici anni, ma sembrano secoli.
La trama in breve
Honor Tait è stata una grande reporter. Ha vinto un Pulitzer, ha raccontato la liberazione dei campi di concentramento, intervistato Francisco Franco e raccontato le tragedie del ‘900. Il suo terzo marito è appena morto, la raccolta definitiva dei suoi pezzi sta per essere stampata e il suo editore le ha fissato un’intervista con l’inserto culturale di un tabloid. A scriverla dovrà essere la giovanissima Tamara Sim, specialista in classifiche di stramberie delle celebrità. L’incontro tra le due è un disastro e per Tamara inizia un lungo calvario per tirare fuori uno scoop brillante da una vita che le appare solo noiosa. Questo la porterà a scavare nella vita di Honor Tait, per trovare qualche scabroso segreto da dare in pasto ai lettori. Un duello generazionale giocato sul filo di quel concetto fragile e decisivo che è la verità.
Tre buoni motivi per leggerlo
“L’esclusiva”, attraverso un intrigo divertente e grottesco, racconta il passaggio da un mondo a un altro: il nostro. Oltre a questo ci sono altri buoni motivi per leggerlo oggi.
1Le due protagoniste non potrebbero essere più diverse. Honor Tait è colta, impegnata, implacabile, brillante; Tamara Sim è superficiale, scapestrata, ossessionata da un successo che non arriva mai. Ma se le guardiamo da un altro punto di vista, Honor è l’élite radical chic che guarda dall’alto in basso una precaria (con un fratello tossicodipendente) che nella sua ansia di rivincita sfocia nel rancore. L’abilità della McAfee è di non scegliere mai la via facile della conciliazione tra questi due mondi: troppo lontani sono destinati solo a scontrarsi e a precipitare nelle incomprensioni e negli equivoci. Anche i peggiori e i più fatali.
2La descrizione del mondo del giornalismo fatto ne “L’esclusiva”, intriso di autentico humor nero britannico descrive un mondo che spesso non conosciamo, anche se lo frequentiamo tutti i giorni. Le miserie del quarto potere sembrano più delle glorie, e le vendite attraverso il sensazionalismo sembrano contare molto di più dei reportage e degli approfondimenti. Leggendo ci si trova a chiedersi spesso come sarebbe stata questa storia ai nostri tempi, con le fake news che imperversano e l’attenzione morbosa alla vita privata delle persone di cui vivono ai social network. Quello che si giocano l’anziana e la giovane cronista è, in sostanza, la reputazione. La loro, e della loro professione. Ma alla fine a scegliere siamo sempre noi, i lettori. Noi che chiediamo spesso la verità sbagliata.
3La storia è ricca di scene esilaranti e piene di ritmo e attraversata da una suspense crescente. Il primo terzo del romanzo, l’intervista di Tamara a Honor, sembra un dialogo teatrale e l’ultimo incalza il lettore e lo conquista con colpi di scena a ripetizione. Il finale, poi, non solo non delude, ma dà la vera chiave di lettura di tutto il romanzo: sensazionale, ma nel modo migliore.