Tre buoni motivi per leggere “Volpe 8” di George Saunders

Tempo di lettura: 1 minuto

5 out of 5 stars (5 / 5) Una tenera favola moderna sul rapporto tra uomini e natura


“Volpe 8” di George Saunders (Feltrinelli, 2013) è una breve novella per adulti, 52 pagine di tenerezza raccontate dall’autore e illustrate da Chelsea Cardinal. Può sembrare un racconto per bambini a prima vista, ma è un brevissimo romanzo per adulti, che parla del rapporto tra esseri umani e natura. A raccontare, nientemeno che una volpe che ha imparato la lingua degli uomini.

Ecco perché leggerlo:

1 Innanzitutto per il pluripremiato autore. Stiamo parlando di un fuoriclasse: Saunders si è aggiudicato due volte il National Magazine Award, ed è stato incluso dal New Yorker nella lista dei “Venti scrittori per il 21esimo secolo”. Nel 2013, inoltre è stato insignito del PEN/Malamud Award, il più prestigioso premio statunitense per gli autori di short stories. Dulcis in fundo, la rivista “Time” l’ha inserito tra le 100 persone più influenti del mondo. Può bastare?

2 Perché “Volpe 8”, con la delicatezza di una favola moderna, divertente e commovente in cui non mancano amicizia e amore ma anche momenti drammatici, parla del rapporto tra la natura – simboleggiata dalla protagonista, una volpe spensierata, amichevole, curiosa, ingenua – e gli esseri umani, che radono al suolo i boschi per costruire centri commerciali e spesso sono gratuitamente cattivi. Ma che sono anche capaci di piccoli gesti di grande amore, come quello della mamma che legge ogni sera i libri ai suoi bambini, e grazie alla quale Volpe 8 impara il linguaggio degli umani.

3 Per il linguaggio utilizzato (e qui ci vuole un plauso anche alla traduttrice, Cristiana Mennella), volutamente maccheronico e scorretto, perché in fin dei conti chi parla è “solo” una volpe che ha imparato a parlare come gli uomini.

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