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Il secondo romanzo della scozzese Elizabeth Macneal “Il circo delle meraviglie” (Einaudi, 2023, nella impeccabile traduzione di Giovanna Scocchera) è un fantastico caleidoscopio narrativo che usa il romanzo storico per raccontare una storia molto più attuale dell’epoca, l’Inghilterra vittoriana, in cui è ambientata. Un libro potente che commuove e fa soffrire senza mai spegnere le luci della libertà e della speranza.
La trama, in breve
Nell vive con il padre e il fratello, unico a proteggerla dall’emarginazione in cui è costretta dalla sua diversità. Il suo corpo è infatti ricoperto di voglie che la rendono una creatura inquietante, una freak. La sua esistenza sembra destinata a consumarsi nella solitudine e nello sfruttamento del lavoro nei campi, quando nel villaggio arriva il Circo delle Meraviglie di Jasper Jupiter, che acquista Nell dal padre per farla esibire nel suo spettacolo. Ferita dall’essere stata venduta come una merce, Nell scopre però la solidarietà delle altre attrazioni umane e l’amore di Toby, il fotografo fratello di Jasper, legato a lui da un legame morboso e da un terribile segreto risalente alla guerra di Crimea. Ma soprattutto diventa una star, capace di conquistare anche la Regina Vittoria, costretta, come Jasper, a fare i conti con la vertigine dell’ambizioni e la possibilità di cadere.
“Il circo delle meraviglie” è un romanzo pieno di personaggi e di cose, ricco senza essere mai noioso, ed è stato difficile selezionare solo tre buoni motivi per leggerlo.
1. Una sirenetta freak nello show business
“Il circo delle meraviglie” racconta l’epoca d’oro dei freak show, il cui re, Barnum, viene più volte evocato. L’epoca in cui le donne barbute, le bambine albine, i gemelli siamesi, le gigantesse e le donne leopardo come Nell venivano esibite come mostri al popolino quanto all’alta società. Un mondo di imprenditori senza scrupoli e violento che però poteva essere, per alcuni, l’opportunità di un riscatto. Questa ambivalenza si condensa in Nell divisa, come la Sirenetta protagonista della sua fiaba preferita, tra lo straziante dolore di ragazza comprata e l’orgoglio di beniamina di un pubblico che assomiglia tanto a quello odierno: affamato di deformità che diventano accettabili solo con la fama e il successo. Attraverso la storia di Nell, Macneal ci dice chiaramente che la vergogna dovrebbe essere nell’occhio di chi guarda e che il riscatto è possibile.
2. Il legame d’amore tossico di due fratelli
I fratelli Jupiter, il prometeico Jasper, creatore di mondi, e il timido Toby, che di quei mondi sa fotografare le ombre, sono protagonisti di una storia nella storia così intensa da far pensare che Elizabeth Macneal sia insieme la Dickens e la Conrad dei nostri tempi. Può sembrare un’affermazione esagerata, ma questa tragedia di un legame d’amore tossico, capace di bruciare tutto ciò che c’è intorno porta nel XXI secolo il grande romanzo ottocentesco.
3. Un affresco storico con il piglio dello young adult
“Il circo delle meraviglie” descrive le tre grandi trasformazioni della seconda metà dell’800. Il passaggio a un mondo in cui anche le persone e soprattutto le donne possono essere comprate e e vendute se fa profitto. La nascita del pubblico come fattore pervasivo e ineludibile, la cui fame è sempre da soddisfare. La trasformazione della guerra in massacro di massa, con le scene dell’assedio di Sebastopoli (nella guerra di Crimea) dove le nobildonne assistono dall’alto, come a teatro, alla mattanza dei soldati. Con il suo registro stilistico perturbante e bizzarro nella sua semplicità, Macneal riesce a tenere insieme il piglio dello young adult con la profondità del romanzo classico: una scrittrice unica e imperdibile.