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Va bene, lo dico subito: “Via col vento” non è per tutti. Il film è considerato l’eterno “polpettone” da nonne, e io invece lo adoro, e così ho amato anche il romanzo scritto nel 1936 (adesso sapete con chi avete a che fare).
Ma vale decisamente la pena leggere questo libro scritto dalla Mitchell che, dopo aver lasciato gli studi, lavorò come giornalista all’Atlanta Journal e proprio in questo periodo scrisse il suo unico romanzo, diventato subito celebre (il film arrivò appena tre anni dopo) e facendo vincere il Pulitzer all’autrice. Ah, un avvertimento. Naturalmente il libro – che narra la storia intrecciata di alcuni personaggi sullo sfondo della Guerra di Secessione americana – è lungo. Non aspettatevi un romanzo breve perché questo, di certo, non lo è.
Ecco tre buoni motivi per leggerlo:
1 Per i suoi personaggi vivaci e immortali. Rossella O’Hara, affascinante, capricciosa e un po’ “civetta”, con una risolutezza e un carattere forte che scoprirà di avere quando sarà costretta a crescere, allontanandosi dal frivolo e protettivo ambiente familiare, incontrando la guerra e le avversità della vita, senza abbandonare la speranza e la capacità di resistere quando tutto intorno il mondo crolla. E poi il perenne incontro/scontro con Rhett Butler, l’altro protagonista, all’apparenza un avventuriero spregiudicato, egoista e donnaiolo, ma capace di parlar chiaro, provare sentimenti onesti e un innato buonsenso.
2 Per la descrizione molto particolareggiata non solo dei fatti della Guerra di Secessione, ma della società, delle convenzioni, delle usanze, delle tradizioni, dei modi di pensare e di agire del Sud degli Stati Uniti. Insomma, un grande affresco storico.
3 Per le frasi e i dialoghi (riproposti fedelmente nel film) entrati nella storia. Sempre segnati da una vena di sensualità, pur mantenendo il ritmo molto vivace: le scene e le parole d’amore fanno ancora vibrare l’anima. Insomma, molto di più di “Domani è un altro giorno“. D’altronde, si tratta di uno dei romanzi più venduti di tutti i tempi.