Il lato più oscuro dello sport tra abusi e violenze: “Night Games” di Anna Krien

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Come ci ha raccontato la fondatrice Isabella Ferretti al Book Pride di Genova, una delle missioni che si è data la casa editrice 66thand2nd è quella di portare generi letterari che all’estero sono affermati ma in Italia ancora trascurati. É il caso anche di “Night Games. Sesso potere e sport” di Anna Krien (nella traduzione di Milena Sanfilippo), un volume uscito in Australia nel 2013 e pubblicato in Italia solo nel 2022.

 

@trebuonimotiviperleggere Chi conosce la casa editrice 66thand2nd sa che è famosa principalmente per il fornitissimo catalogo di letteratura sportiva. Ma non solo. Qui ci facciamo raccontare dalla fondatrice Isabella Ferretti qualche curiosità e… perché questo nome così particolare (e anche un po’ complicato!) #editoria #bookpride #bookpridegenova #bookpridegenova2023 #bookpride2023 #66thand2nd #letteraturasportiva #sport #libridisport #sportlover #sportbook #booktokita #booktokitaly #libriconsigliati #libridaleggere #daleggere #trebuonimotiviperleggere #caseeditrici #caseeditriciindipendenti #storie #curiosità #curiositàlibrose ♬ Si No Estás – iñigo quintero

La trama: un’inchiesta sul machismo che parla anche all’Italia di oggi 

Questa inchiesta giornalistica sconvolgente e dettagliata su uno dei lati più oscuri dello sport professionistico, parla purtroppo dell’attualità italiana. Perché parla della violenza sulle donne e della cultura machista che anziché assopirsi riemerge. E, soprattutto, perché parla degli abusi di gruppo degli atleti, fenomeno con cui sempre più spesso dobbiamo fare i conti anche nel nostro calcio, esattamente come nel football australiano raccontato da Anna Krien.

“Night Games” parte dal processo al giovane Justin Dyers, giocatore di secondo piano accusato di violenza sessuale da Sarah Wesley dopo una festa privata che celebrava la vittoria in campionato dei Magpies Melbourne. Dyers è l’unico imputato, mentre non devono rispondere di nulla i giocatori dei Magpies che hanno coinvolto Sarah in una notte da incubo, prima che lei finisse con Justin in un vicolo. La vicenda è controversa, perché si gioca sul concetto molto fragile di consenso e convinzione del consenso (in Australia per essere colpevoli di stupro si deve dimostrare che all’accusato fosse chiaro che la donna non era consenziente). Il processo si conclude con un’assoluzione da parte di una giuria popolare e, partendo dal verdetto, Krien ripercorre a ritroso la vicenda e ricostruisce il sistema di potere e sopraffazione del football australiano. Perchè “il tribunale non è un luogo deputato al progresso. É solo quello in cui tutto si conclude”.

Una grande inchiesta giornalistica diretta e scritta magistralmente, che consigliamo per almeno tre buoni motivi.

1. L’omertà degli spogliatoi e dei piani alti

Il mito del gruppo e dello spogliatoio è uno dei più forti nello sport. Ma è un mito che può degenerare nell’omertà e le regole dello spogliatoio possono essere quelle di una gang. Tutto ciò che sta fuori dalla cultura del gruppo è disumanizzato: le minoranze razziali, i deboli e, naturalmente, le donne.

Il problema è che queste regole sono avallate da chi dirige il sistema, compresi molti giornalisti, politici e poliziotti. Ai campioni tutto è permesso. E quando le vittime denunciano si prova a scaricare sui comprimari come Justin. Il libro di Krien rompe questa omertà, che spesso è anche quella dei tifosi, quindi la nostra.

2. Non è un mondo per donne

In molti Paesi, ormai, le donne sono nell’esercito, nei governi, nei consigli d’amministrazione delle aziende. Ma non ai vertici delle società e delle federazioni sportive. Le giornaliste sportive sono oggetto di molestie e soprusi nei corridoi degli spogliatoi e nei talk show televisivi.

“Night Games” racconta uno degli ultimi baluardi della società maschile (e razzista) e la storia di donne (e uomini) che stanno provando a cambiare le cose. Anche con successo, ma non ancora abbastanza.

3. Un mondo di adolescenti che non diventano adulti

Anna Krien dà voce a molte vittime di violenza, raccontando quanto sia difficile per loro rompere il silenzio a cui le si induce con i mezzi più subdoli. E senza nessun intento assolutorio, descrive come gli atleti professionisti giovanissimi siano sottoposti a un regime rigorosissimo che ne garantisca le prestazioni e in cambio vengano tenuti in una condizione di eterni adolescenti, a cui quasi tutto è concesso e quasi tutto si può perdonare. Gli atleti di “Night Games” sono spesso colpevoli, ma sono anche vittime di un sistema che li vuole così. Un sistema di concorrenza spietata e montagne di soldi. Un sistema dove tra il bianco e il nero c’è sempre un deserto di grigio che Anna Krien, donna e femminista, indaga armata da una virtù rara: il dubbio, anche di sè.

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