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Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha fatto ridere alle lacrime, forse anche perché per mestiere seguo spesso la politica e i consigli comunali, e ne conosco i meccanismi: “Ogni maledetto martedì” di Simone Farello, edito da Erga nel 2017. Ora, dell’autore bisogna sapere che è stato assessore e consigliere comunale a Genova (e che, come me, cura un blog che parla di libri) e dunque parla con cognizione di causa, e con tantissima ironia. Del libro, bisogna sapere che il titolo è riferito al giorno in cui a Genova si riunisce il consiglio comunale.
Ecco tre buoni motivi per leggere “Ogni maledetto martedì”:
1 Perché fa ridere. Da matti. Scordatevi i manuali di politica, Farello in poco più di 100 pagine (con tanto di glossario “tragicomico”) scrive tutte le situazioni più assurde e surreali – e sono tante, e sono più reali di quanto non si creda – che capitano al protagonista Sandro, eletto in consiglio comunale. E no, non è solo un libro per addetti ai lavori.
2 Perché viene sfatato – sempre in maniera divertente – il mito che vuole che i consiglieri comunali (in questo caso di una città di medie dimensioni) guadagnino tantissimo, fatichino poco, e vivano bene. Una tiritera che ormai sentiamo troppe volte, ma chi fa politica – o chi la segue per mestiere – sa benissimo che non è così, non per tutti, e non a tutti i livelli. Insomma, futuri candidati alle amministrative, preparatevi: nell’epoca dell’antipolitica, dove chi prova a occuparsi del bene comune – non importa la forza politica di appartenenza – viene additato con disprezzo come membro della “casta”, sopravvivere non è poi così facile.
3 Perché nel libro non si parla solo di politica, ma anche di libri. E dunque qui c’è da sbizzarrirsi: l’autore, che come ho già scritto gestisce un blog di libri proprio come me, non poteva non alternare le vicende tragicomiche del protagonista Sandro con quelle del suo migliore amico, il narratore, che, guarda caso, è un blogger. Dunque non mancano tanti spunti per letture interessanti. Personalmente ho scritto una lista (che perderò subito, mi conosco) piena di libri nuovi da leggere.