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Un racconto che vale la pena scoprire. E… dimenticatevi il film.
Forse non lo sapevate, ma… “Il curioso caso di Benjamin Button”, fortunato film con Brad Pitt e Cate Blanchett che racconta la vita di un uomo che nasce vecchio e muore bambino, è tratto dall’omonimo racconto di Francis Scott Fitzgerald, scritto nel 1922. Ho letto la versione edita da Feltrinelli Zoom Flash nel 2013.
Ecco tre buoni motivi per leggerlo:
1 È un piccolo gioiellino, si legge in poche ore, e mantiene – anzi, forse la sintesi lo esalta – tutto lo stile assolutamente fresco, leggibile e godibile di Francis Scott Fitzgerald. Un racconto assolutamente per tutti.
2 È ironico, molto più del film, il che la rende una lettura frizzante, mentre il film – al contrario – è lungo e in alcuni momenti un po’ “lento”.
3E, a proposito: dimenticate il film. Il racconto è molto diverso, molto più “incredibile” e per questo molto meno drammatico. Benjamin quando nasce ha già la corporatura di un adulto, sa già parlare, è perplesso davanti ai tentativi dei genitori di farlo giocare, non viene abbandonato, ma la sua particolarità viene presa dai più come uno scherzo di cattivo gusto. Insomma, leggendolo si ha l’opportunità di conoscere la storia di Benjamin come non l’abbiamo conosciuta.