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(3,5 / 5) Una biografia documentata e puntuale della principessa SissiÈ iniziato tutto una sera di due anni fa. Stavo facendo zapping sul divano con il mio ragazzo, e a un certo punto è comparso il primo film della trilogia della principessa Sissi, quello del 1955 con Romy Schneider, uno dei film che piacciono tanto a mia nonna, e che mi ricordano di quando ero piccola e lei me li faceva vedere. Così ho deciso di riguardarlo.
Naturalmente guardare un film del genere restando seri con il mio ragazzo accanto è impossibile, dunque ho deciso di approfondire leggendomi un buon libro su Elisabetta di Baviera che, come quasi tutte le principesse, si rende conto che la vita di corte è molto meno favolosa di come viene dipinta (se amate le storie di principesse tristi come Diana, la storia di Sissi fa per voi). E così ho letto “Il mio nome è Sissi” di Allison Pataki (Bookme, 2015).
Ecco tre buoni motivi per leggerlo:
1 Non fatevi ingannare dal titolo: non è un romanzo rosa. L’autrice è una giornalista che ha deciso di cimentarsi nella biografia di questa sfortunata principessa, e per farlo si è documentata e ha viaggiato nei luoghi in cui ha vissuto Sissi.
2 La biografia è comunque romanzata, dunque ci sono tutti gli ingredienti di un romanzo, che rendono le bio molto più digeribili a mio avviso.
3 Rimango sempre affascinata da come le masse possano affezionarsi così tanto a una figura che rimane poi “leggendaria”: Sissi, inesperta di politica e inizialmente non destinata a diventare imperatrice, conquista il cuore di (quasi) tutti, e soprattutto del suo popolo. Il libro rende l’idea del perché.