Tre buoni motivi per leggere la trilogia di Tokyo di David Peace

SUL LIBRO

David Peace o si ama o non si ama: uno dei più importanti scrittori di questo inizio di XXI secolo

Tempo di lettura: 3 minuti

David Peace si impose all’attenzione degli appassionati di detective story con la Quadrologia del Riding Quartet, che comprende i romanzi ‘1974’ ‘1977’ ‘1980’ e ‘1983’, ambientati nello Yorkshire. Molti lo paragonarono a James Ellroy. Per alcuni, come il critico Mark Fisher, è ancora meglio.

Prendendo spunto da fatti di cronaca nera reali, Peace usava le trame mystery per ricostruire la storia sociale dell’Inghilterra anni ’70 e ’80. In ‘Il maledetto United’ e ‘Red or dead’, il football assumerà il ruolo che prima aveva l’indagine.

Nel frattempo lo scrittore, che vive in Giappone, si è dedicato alla trilogia di Tokyo, di cui l’ultimo capitolo ha finalmente visto la luce.

Tre romanzi, tutti basati su fatti storici e uniti dall’ambientazione: il dopoguerra del Giappone sconfitto e occupato dagli USA. Un periodo tumultuoso e contraddittorio, in cui gli orrori dell’esercito e dello stato del Sol Levante costrinsero un intero popolo a fare i conti con sé stesso, con quel difficile processo di ridefinizione e rimozione che hanno dovuto affrontare tutti i paesi “colpevoli” della Seconda guerra mondiale: Germania, Italia e Giappone.

Peace è un cultore dello scrittore degli anni ’20 Hakutagawa Ryunosuke (autore di Rashomon, novella da cui Kurosawa trasse il famoso film, e della distopia dei Kappa), che morì suicida a 35 anni, dopo aver tentato nella sua opera di coniugare la tradizione sino nipponica con la narrativa occidentale. Diventando un classico. David Peace ripercorre quel sentiero, facendo attraversare la sua prosa molto britannica da richiami orientali.

David Peace o si ama o non si ama. Io lo considero uno dei più importanti scrittori di questo inizio di XXI secolo. La sua opera è tutta pubblicata da Il Saggiatore.

Una delle cose belle della della trilogia di Tokyo è che i romanzi sono autoconclusivi e si possono leggere presi singolarmente. Qui li recensiamo insieme, introducendoli con l’anno di ambientazione.

1946

Tokyo Anno Zero: è il libro della trilogia più vicino alla quadrilogia del Red Riding Quartet, remixata con Hakutagawa. Se, per Mark Fisher, uno dei tratti distintivi di David Peace è quello di dare voce ai fantasmi, alle interferenze e i rumori di fondo del passato, in questo romanzo dallo spunto apparentemente classico – la caccia a uno spietato serial killer – questa caratteristica si esprime attraverso le macerie e le scorie di una città sfiancata dalla sconfitta, dalla miseria, dalla vergogna ancora da scontare. Se il poliziotto giapponese che indaga cammina sempre su un filo spalancato su un precipizio psicologico, l’unica cartografia è quella di Tokyo, della città superstite che prova a farsi luce riemergendo da se stessa. Ma è ancora troppo presto.

1948 

Tokyo Città Occupata: inutile girarci intorno, siamo di fronte a un capolavoro. David Peace è qui completamente sfrenato e tutti i suoi riferimenti si dissolvono in una scrittura personalissima, dove le atmosfere manga (alla Devil Men e alla Akira) si fondono con il miglior gotico, la detective story e il romanzo storico. Non è un caso che l’indagine sia condotta su uno scrittore, che in una seduta spiritica interroga le 12 vittime avvelenate nella Banca Teikoku da un falso medico. È un libro che non assomiglia a nessun altro e che fa i conti con la responsabilità dell’Unità dell’esercito nipponico negli orrori dei lager della Manciuria, dove si sperimentavano sugli uomini armi batteriologiche.  Non è un passato che può dissolversi, ma che persiste e perseguita, anche nel periodo dall’Occupazione americana guidata dal Generale Mc Arthur. È un libro dolorosamente vero, che collega il lettore alle vittime in un modo del tutto particolare.

 

1949-1964-1988

Tokyo Riconquistata: nel 1949 la capitale giapponese è ancora occupata dagli USA, ma intanto è arrivata la Guerra Fredda. In un clima di tensione viene trovato il corpo smembrato da un treno del Presidente delle Ferrovie Sadanori Shimoyama. Suicidio od omicidio? L’uomo stava gestendo il licenziamento di migliaia di lavoratori ed era minacciato da sindacati e comunisti. Vergogna o vendetta? Indagano gli americani, la polizia americana, gli agenti segreti, ed ognuno ha la sua soluzione a prescindere dai fatti, ed anche i vecchi nemici della Unità 731  possono diventare alleati. Nel 1964, le Olimpiadi alle porte, un detective privato indaga di nuovo riesumando un passato scomodo. Sta nascendo un nuovo Giappone: a che prezzo? Il caso rimane ancora irrisolto. Solo nel 1988, mentre l’Imperatore sta morendo, è finalmente “ora di chiudere“. Il caso e la trilogia. È il libro più “classico” della serie, dove David Peace si concentra sui suoi detective, fantasmi letterari che conduce, insieme a se stesso e a noi alla catarsi.

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