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Storia di un’amicizia, un romanzo di formazione in un’America che cambia
Qualche mese fa ho visto la prima stagione de “L’estate in cui imparammo a volare” su Netflix e, dopo aver visto che era tratto da un libro di Kristin Hannah (Mondadori, 2014) non ho resistito: l’ho comprato e l’ho letto tutto. Ecco la trama, perché leggerlo e… una piccola considerazione finale.
La trama, in breve: Kate e Tully si incontrano, tredicenni, nell’estate del 1974. Sono diversissime, timida e introversa la prima, bellissima ed esuberante la seconda, ma si uniranno in un’amicizia che durerà per decenni. Fino a che Tully diventerà una star del giornalismo televisivo e Kate sposerà John, ex corrispondente di guerra. Attraverso l’America che cambia, le insicurezze di Kate e Tully e gli scherzi del destino metteranno a dura prova la loro amicizia. C’è qualche differenza con Netflix, innanzitutto la narrazione, che in televisione è un alternarsi di flashback e flashforward e nel libro invece è in ordine cronologico; in più, nella serie tv sono stati cambiati e inseriti particolari, aggiungendo un po’ di “pepe” per i telespettatori. Ci sta.
Ecco perché leggere “L’estate in cui imparammo a volare”:
1 Perché parla di una meravigliosa amicizia al femminile durata decenni tra gioie, dolori, litigi, complicità e stili di vita diversi (e giornalismo!). Impossibile, seguendo la storia, non immedesimarsi di volta in volta in Kate o Tully.
2 Perché mette a nudo alcune tematiche molto attuali che riguardano soprattutto l’universo femminile. Sia Kate sia Tully, da adulte, raggiungono obiettivi importanti, ma per farlo entrambe rinunciano a qualcosa che le farà sentire, a modo loro, incomplete (soprattutto Tully che sembra non accontentarsi mai, in un vortice di “bulimia” lavorativa per nascondere i problemi che la tormentano). È giusto – ancora oggi – dover rinunciare alla carriera per la famiglia, e viceversa?
3 Perché attraverso la storia di Kate e Tully si ripercorre un pezzo importante della storia degli Stati Uniti, dagli anni ’70 a oggi. Si vede il mondo che cambia, la cultura hippy, l’edonismo, il lavoro femminile, gli sfavillanti anni ’80, le trasformazioni del giornalismo e del mondo dello spettacolo, e molto altro
Dopo la frase, la considerazione.
Considerazione (attenzione, possibile spoiler): ho visto solo la prima stagione della serie tv, dunque non sapevo come andava a finire la storia. Nel libro invece viene raccontata fino alla fine. Che non mi è piaciuta. Anche per questo non ho dato il massimo dei voti al libro. Il romanzo mette già sul tavolo tematiche importanti riuscendo a trattarle in maniera leggera, cosa apprezzabile: che bisogno c’era di appesantire improvvisamente così tanto il finale? Sarà che in questo periodo vediamo già abbastanza tristezza in giro, non sentivo proprio il bisogno di una “botta” di depressione.