“Il ragazzo” di Annie Ernaux: il legame tra amore e scrittura spiegato da un Nobel

SUL LIBRO

Un piccolo gioiellino arricchito da tre discorsi dell'autrice, uno dei quali (quello sulla parità di genere) dovrebbe essere letto nelle scuole

Tempo di lettura: 2 minuti

Attirata dai racconti e dai romanzi brevi, ho acquistato tempo fa “Il ragazzo” di Annie Ernaux che nell’edizione pubblicata da L’Orma nel 2022 è affiancato anche da tre discorsi con riflessioni dell’autrice Premio Nobel per la Letteratura. Con le vacanze di Natale e un’influenza che mi ha obbligata a fermarmi qualche giorno l’ho finalmente letto, ed è stata una magnifica apertura letteraria per questo 2024.

La trama, in breve: Ne “Il ragazzo” l’autrice racconta in prima persona la relazione che ha avuto nella fine degli anni ’90 con un uomo trent’anni più giovane di lei. Un rapporto che la spingerà a sfidare le convenzioni, che la porterà a rivivere alcune tappe della sua gioventù “scandalosa” (raccontata in altri libri) con una nuova consapevolezza e, infine, che le darà un nuovo slancio anche come scrittrice.

Perché leggere “Il ragazzo” di Annie Ernaux

Ecco tre buoni motivi per leggere questo romanzo breve (anzi, brevissimo, con le sue 36 pagine!):

1 Il legame tra scrittura e amore spiegato da un premio Nobel: c’è un legame tra passione, amore e scrittura? Secondo l’esperienza di Ernaux sì. Anzi, è tra le prime cose che ammette: la relazione con quel ragazzo è nata perché “spesso ho fatto l’amore per obbligarmi a scrivere”, paragonando il piacere sessuale a quello della scrittura di un libro. Ed è stato forse proprio il desiderio di mettere in moto la scrittura di un libro a spingere l’autrice ad invitare a casa sua per la prima volta il suo giovane amante. La passione si trasforma in sentimento, in un viaggio nel tempo e, infine, in un ricordo doloroso che, dopo qualche tempo, la porterà a chiudere la relazione senza rancori, consapevole che “il suo ruolo di scoperchiatore del tempo nella mia vita era finito. Probabilmente era finito anche il mio, di iniziatrice, nella sua”.

2 È un libro che sfida (ancora oggi) le convenzioni: avere un amante con una grande differenza di età è ancora oggi una cosa considerata socialmente riprovevole per una donna. Per un uomo, invece, è un fatto solitamente più accettato. E Annie Ernaux descrive bene gli stereotipi, gli sguardi di disapprovazione dei passanti, i giudizi malevoli che il più delle volte ricadevano sulla donna anziché sull’uomo. Questo, in ogni caso, non ha mai fermato l’autrice: “Lo sguardo dei clienti del tavolo accanto al nostro […] ben lontano da provocarmi vergogna, rafforzava la mia determinazione a non nascondere quella relazione”.

3 I tre discorsi che spiegano il libro: se alla fine di questo romanzo breve siete ancora alla ricerca di una chiave di lettura, L’Orma ha terminato il volume con tre discorsi in cui l’autrice riflette sulla memoria, la condizione femminile (che sarebbe da far leggere nelle scuole) e il binomio città/periferie. Tre temi importantissimi per comprendere a fondo “Il ragazzo” ma anche per pensare a quanto ci sia ancora maledettamente da fare nella nostra società per arrivare a una vera parità di genere.

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