Anticipazioni dal 2021 di 66thand2nd

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Nel 2021 66thand2nd vuole continuare a approfondire la letteratura di genere e i temi che le sono più cari, perché la pandemia non eclissi le grandi emergenze del nostro tempo e per aiutare i nostri lettori a evadere dalla monotonia di una quotidianità così segnata dal virus.

66th scommette ancora e sempre sulle donne. Si comincia a gennaio e febbraio con Proprietà di Lionel Shriver, una delle voci più anticonvenzionali e potenti della letteratura americana (una donna che ha scelto anni fa di scrivere con il nome di un uomo), e Non lasciarmi sola, di Claudia Rankine, lirica gemella del pluripremiato Citizen, in cui la poetessa afroamericana si concentra con la consueta acutezza sull’era Bush e sui modi in cui le grandi narrazioni paranoiche sui conflitti terroristici, sulla sicurezza, sulle tensioni razziali hanno contribuito a un progressivo isolamento psichico ed emotivo dei cittadini americani e sulla fragilità dell’essere umano. I passi sullo stato psicologico della persona malata sono così vicini alle nostre psiche indebolite dall’esperienza del Coronavirus.

Sempre a febbraio pubblicheremo Il circo del ring, di Katherine Dunn, ideale compagno di Sulla Boxe di Joyce Carol Oates (66thand2nd, 2005). E’ l’incontro tra una premiata autrice di narrativa e «la nobile arte», una serie di ritratti di atleti e personaggi, a volte pittoreschi a volte oscuri, del mondo della boxe. Marzo sarà invece il mese di Joan Silber, autrice statunitense nella sua maturità, ancora mai tradotta in Italia, e del suo I giorni dell’espiazione che si è aggiudicato il PEN/Faulkner Award for Fiction nel 2018. E’ un romanzo corale che racconta vite ordinarie di personaggi ordinari, legati dalla tessitura di vicende più grandi di loro che ne sconvolgeranno le esistenze.

Dopo l’esordio di Alice Urciuolo, 66th propone altre voci italiane, in ambiti letterari diversi: in primavera pubblicheremo l’esordio di Nadeesha Uyangoda, L’unica persona nera nella stanza, saggio contaminato da interpolazioni autobiografiche in cui l’autrice, arrivata in Italia piccola e naturalizzata nel nostro paese, afferma il proprio diritto ad essere italiana, e non è solo una questione di cittadinanza…. A Uyangoda, espressione di una nuova generazione multiculturale di intellettuali e pensatrici italiane, fa compagnia Ubah Cristina Ali Farah, scrittrice italo-somala già affermata, della generazione precedente. Dopo Il Comandante del fiume (66thand2nd, 2016), Ali Farah torna in Somalia per esaminarne la storia, le cicatrici e il lascito.

Paola Moretti e Giorgia Mecca proseguono la strada intrapresa con Elena Marinelli e la sua Steffi Graf, una via femminile alla narrazione sportiva, rispettivamente con il romanzo Bravissima, storia del conflitto fra una madre premurosa e una figlia ossessionata dalla ginnastica artistica, e con Nel nome del padre, in cui Giorgia Mecca racconta una intensa storia di sisterhood, quella delle sorelle Williams, che hanno rivoluzionato il gioco del tennis posizionando il corpo nero alla ribalta dello sport bianco per eccellenza.

A questi si affiancheranno altri tre titoli sportivi, tutti nella collana Vite inattese: 1041, Paolo Maldini, confezionato da Diego Guido dopo un meticoloso lavoro di interviste a uno dei più grandi difensori di sempre e a tutti gli altri protagonisti della sua epopea calcistica; Lo giuro su Valentino Rossi, in cui la penna funambolica di Marco Ciriello si confronta con il mito italiano delle due ruote, un bambino infinito che non smette mai di correre e stupire, attraverso il racconto delle cose che lo rappresentano e Roberto Mancini, senza mezze misure, l’omaggio di Marco Gaetani a uno dei talenti più cristallini e scomodi del calcio italiano.

Nella narrativa invece, agli esordi di Marco Lapenna con Latitudine 0, una storia d’amore e demoni ambientata in una foresta ancestrale del Sud America, e di Nicola Muscas con Isla Bonita, un’epopea tragicomica di rimpianti, rum e nostalgia che mette in scena splendori e miserie del gioco del calcio, si affianca il nuovo libro di Mario Fillioley, Sesso più sesso meno, un romanzo d’amore ironico e appassionato, travolgente e venato di malinconia.

Infine, un capitolo a parte merita il ritorno in aprile dei sublimi incubi letterari di Antoine Volodine e Mark Z. Danielewski. Il cantore del post-esotismo si avvicina a grandi passi verso il suo quarantanovesimo romanzo, quello che segnerà la fine del suo progetto letterario, sulle ali di una visionarietà sempre più estrema. In Streghe fraterne, un’opera tutta al femminile, violenta e segnata da una sessualità delirante, Volodine segue un gruppo di teatranti in perenne viaggio attraverso la steppa, in cerca di villaggi in cui allestire le loro farse medievali e scenette agit-prop in un mondo indefinito e insensato, dove si aggirano dei banditi a cavallo, crudeli e assetati di sangue.

Dopo il successo di Casa di foglie, continua il viaggio nella geniale opera di Mark Z. Danielewski: il 22 aprile arrivano in libreria le Lettere di Whalestoe, uno sguardo nel misterioso passato di Johnny Truant  che racconta, nella forma di un epistolario tenuto dal protagonista di Casa di foglie con la madre Pelafina, ricoverata nell’ospedale psichiatrico di Whalestoe, il toccante rapporto di due persone perdute negli  imprevedibili meandri del destino.

A questo travolgente epistolario, compendio dell’opera estesa, seguirà  Only Revolutions, un nuovo tour de force ergodico, un romanzo caleidoscopico in cui le avventure di due amici inseparabili si intrecciano in una doppia narrazione che MZD affida al lettore, depositario dei destini dei protagonisti da ricostruire pagina dopo pagina.

 

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