Tempo di lettura: 1 minuto
Il 15 ottobre del 1923 nasceva Italo Calvino. A Cuba, per un caso che lì, per le vie dei destini incrociati lo riporterà. Ma sempre sui suoi documenti scrisse nato a Sanremo, dove tornò quasi subito e dove si formò sino alla guerra e alla decisiva esperienza partigiana. Poi divenne un protagonista assoluto della cultura italiana del secolo scorso, anche nel suo ruolo di responsabile editoriale, di scopritore di talenti, di raccoglitore di gemme come la grande raccolta delle “Fiabe Italiane”.
La nostra recensione de “Le città invisibili” è ancora oggi quella più letta nella storia del blog, a dimostrazione che Calvino è ancora un autore straordinariamente amato dai lettori.
Molti di noi sono stati accompagnati dai suoi libri sin dalle scuole elementari, anche con libri che proprio per ragazzi non sono. E moltissimi lo hanno riletto e riscoperto più volte nel corso della loro vita. Per tanti, probabilmente, le sue opere hanno avuto il destino che lui attribuiva ai classici: essere conosciuti anche da chi non li ha mai letti.
Più di qualunque autore italiano ha esplorato tutte le strade narrative del secondo Novecento, dall’OuLiPo di Quenau e Perec al postmoderno. Anche per questo è senza alcun dubbio lo scrittore italiano più internazionale, quello che abbiamo trovato amato anche in Giappone, dove non abbiamo resistito alla tentazione di prendere per la nostra libreria l’edizione in ideogrammi di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”.
A 100 anni dalla sua nascita il suo modo di giocare con le parole lo rende resistente al passare del tempo e alle mode. Un autore che ha saputo scrivere per i lettori del futuro.