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Chi ama la letteratura sa bene che esistono autori eterni, ai quali possiamo rivolgerci in ogni momento, non tanto per le risposte che ci attendiamo da loro, quanto per le domande che hanno da offrirci. Scrittori in grado di radiografare la notte e trovare uno squarcio di luce nella sua volta oscura, trasformando le proprie pagine nello scandaglio di un altrove immaginario e metaletterario.
Tra questi c’è sicuramente Juan Carlos Onetti, che Julio Cortázar ha definito «il più grande romanziere latinoamericano». Un autore profondamente moderno, che ha segnato un prima e un dopo nella letteratura del proprio continente.
Al genio dello scrittore uruguayano SUR ha dedicato un importante progetto, che ieri è approdato in libreria: un’intera collana dedicata, con contributi di grandi autori italiani. Si parte con due libri iconici, opere cardine del ciclo di Santa María, la città immaginaria che racchiude gran parte delle creazioni onettiane, da tanti paragonata alla Yoknapatawpha di Faulkner: La vita breve e Il cantiere, con le postfazioni di Sandro Veronesi e Edoardo Albinati.