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Ho visto “L’egoismo è inutile. Elogio della gentilezza” di George Saunders (Minimum Fax, 2014) al Salone del Libro di Torino e non ho potuto fare a meno di comprarlo per una serie di motivi: ha inciso sicuramente il titolo che dice una cosa molto importante di questi tempi e l’autore (due volte National Magazine Award, nella lista dei “Venti scrittori per il 21esimo secolo” del New Yorker) di cui ho letto “Volpe 8”, un gioiellino. E poi sì, il fatto che fosse un libretto di 72 pagine mi attirava. Un po’ come il sorbetto che rinfresca tra un piatto e l’altro, volevo leggerlo tra una lettura un po’ più lunga e l’altra.
Ecco dunque tre buoni motivi per leggere questo piccolo gioiellino:
1 Affronta un tema molto importante in questi ultimi anni, e direi ancora più attuale in questi ultimi mesi: la mancanza di gentilezza nella società, accanto a un egoismo sempre crescente. Perché scegliere di essere gentili in un mondo sempre più cinico e scarsamente empatico? Saunders lo spiega a suo modo, con parole semplici e oneste. Nel capitolo “L’Uomo col Megafono”, poi, attraverso una serie di metafore, l’autore riesce a descrivere in maniera sorprendentemente semplice (ironica e amara allo stesso tempo) i tempi che stiamo vivendo. Perché abbiamo gradualmente abbandonato la gentilezza? Saunders analizza le cause di questo comportamento partendo da una riflessione: è stato forse sotto l’influenza reaganiana che alcune virtù in America (e in buona parte del mondo, almeno occidentale) hanno iniziato a essere considerate ‘deboli’. La delicatezza, la gentilezza, la pazienza, hanno cominciato a essere considerate virtù ‘minori’, messe da parte per lasciare spazio all’aggressività, alla certezza, al potere, ai diritti degli azionisti. La gentilezza ha iniziato a essere accettata solo a patto di essere anche potenti e di esercitarla come una sorta di benevolenza da parte di un superiore verso un subalterno.
2 Il libro è una piccola ventata di ottimismo: la prima parte è il discorso tenuto dall’autore di fronte ai laureandi della Syracuse University nel 2013, ed è bello vedere come Saunders incoraggia i giovani. Niente nozioni, niente discorsi complicati, una sola ironica preghiera: “Siate gentili”. Insomma, possiamo uscire da questa spirale di odio ed egoismo che tante volte sembra prevalere al mondo? Secondo l’autore sì: «C’è un equivoco, in ciascuno di noi, anzi, una malattia: l’egoismo. Ma esiste anche una cura».
3 È decisamente breve e molto scorrevole. Il libro, sole 72 pagine per 5 euro, è molto piccolo e sottile ed è l’ideale per essere portato dietro anche in una borsetta. Diviso in tre aree (L’egoismo è inutile, elogio della gentilezza – L’Uomo col Megafono – Intervista a George Saunders) ha uno stile brillante e vivace, dal lessico adatto a tutti. Per leggere qualcosa di colto e intellettualmente stimolante, ma non per questo difficile.