Tre buoni motivi per leggere “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” di Christiane F.

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5 out of 5 stars (5 / 5) Un classico (purtroppo) sempre attuale


“Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” di Christiane F. (a dir la verità il libro è stato scritto dai giornalisti Kai Hermann e Horst Rieck) risale al 1979, ed è una delle shockanti prime testimonianze di un’adolescente che finisce nel tunnel della tossicodipendenza.

Sebbene dietro il libro ci siano le penne dei due giornalisti, il testo è scritto in forma autobiografica: Hermann e Rieck non hanno fatto altro che riportare su carta, molto realisticamente, le parole di Christiane F, dopo due mesi di incontri e interviste.

Ecco perché leggerlo:

1Risale al ’79 (le interviste furono pubblicate a puntate sulla rivista “Stern” nel ’78) ma è ancora molto attuale. Le storie di disagio dei ragazzi che scivolano nel tunnel della droga e della prostituzione fanno ancora parte del mondo di oggi, sebbene tanto si stia facendo per sensibilizzare soprattutto i giovanissimi, e molti pensieri di Christiane sembrano pensieri di un ragazzino di oggi.

2 È uno dei primi libri (forse il primo) che racconta il fenomeno della tossicodipendenza tra giovanissimi senza tabù, in maniera sorprendentemente realistica. All’epoca della pubblicazione fu uno shock scoprire un mondo oscuro popolato da ragazzini e da squallidi adulti che approfittavano della loro debolezza.

3 Se avete visto il film, leggete il libro. Se non avete mai visto il film, leggete il libro e lasciate perdere il film, che racconta la vicenda di Christiane in maniera abbastanza superficiale, riportando solo i fatti e senza addentrarsi a descrivere i pensieri, le emozioni, le sensazioni e la sofferenza della ragazza.

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