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L’asterisco avverte subito: il titolo non è altro che “il consiglio che non ho seguito”. Ma quella frase se la sono sentita dire almeno una volta nella vita tutti coloro che svolgono un mestiere che si potrebbe definire creativo: scrittori, poeti, giornalisti, pittori, musicisti e così via.
Paolo Di Paolo non ci ha creduto e ha seguito la strada che sentiva fosse plasmata per lui: dopo essere stato finalista al Premio Strega e aver scritto libri che hanno vinto il Premio Mondello, il Super Premio Vittorini, il Premio Viareggio-Rèpaci e altri riconoscimenti, ha raccontato la sua esperienza in “Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore” (Rizzoli, 2023).
Ecco tre buoni motivi per leggere questo libro:
1. Un bellissimo Amarcord per tutti gli appassionati di scrittura
Come dicevo prima, “Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore/giornalista/musicista/pittore/ecc.” è quello che si sono sentiti dire tutti i cosiddetti creativi almeno una volta nella vita. Anche quelli che questo mestiere lo hanno nel sangue. Come Di Paolo, anche io da bambina volevo scrivere. Come lui, anche io scrivevo giornalini a casa e a scuola, testi per il tg e una miriade di racconti fin da piccolissima. A volte (anzi no, quasi sempre) con esiti esilaranti. Mi sono ritrovata molto per certi aspetti nel suo racconto, con grande tenerezza. E mi ritengo davvero fortunata perché – nonostante i sacrifici, gli imprevisti e tutta una serie di circostanze sfavorevoli – riesco a vivere della mia passione.
2. Un’esplosione di grafica
A livello di graphic design il libro è veramente molto bello: quasi ogni pagina integra il testo con disegni, fotografie, biglietti del treno, lettere, vecchi ricordi, impaginazioni speciali di particolari frasi scritte in grande, rendendo la lettura un’esperienza dinamica e scorrevole.
Il libro in sé è breve (si legge in un paio d’ore) ed è un’autobiografia che ho trovato ricca di tenerezza e scritta molto bene. Ma se devo essere sincera, a farmi decidere se acquistarlo o meno hanno giocato un ruolo fondamentale titolo e grafica. Quando ho sfogliato il volume in libreria mi sono subito accorta di avere a che fare con qualcosa di molto particolare. E mi ha invogliata.
3. Investi nei tuoi sogni
La storia di Di Paolo è un buon esempio di ottimismo: mentre tutti gli dicevano di trovarsi un lavoro (vero) e poi di fare lo scrittore a tempo perso, lui ha perseverato investendo sulla sua passione. E il lieto fine è arrivato. Non amo gli slogan del tipo “se credi davvero nei tuoi sogni nulla è impossibile”. Anzi. Non basta “crederci”, anche se è una parte importante, perché poi ci si scontra con la realtà e si capisce che, soprattutto nel mondo della scrittura, farsi strada è tremendamente difficile. Dunque un consiglio importante che Di Paolo sembra volerci dire è di investire nelle nostre passioni, non necessariamente in denaro.
Leggendo il libro, l’autore spiega che fin da piccolo era talmente fissato con la scrittura che contattava scrittori, giornalisti, li andava a trovare, cercava di capire se fosse la direzione giusta per lui. Insomma, si buttava. E allora, un tuffo nei propri sogni è certamente consentito, soprattutto se l’intenzione è quella di realizzarli!