Tre buoni motivi per leggere “Ti lascio per riprendermi” di Giovanna Donini e Andrea Midena

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A volte lasciarsi fa bene. Se si può fare con una risata, tanto meglio


Non c’è nulla da ridere se pensiamo al tramonto di un amore, alla separazione, al dolore di chi lascia e al senso di vuoto di chi viene lasciato. Senza contare tutti gli inevitabili strascichi e complicazioni. Per questo “Ti lascio per riprendermi” di Giovanna Donini e Andrea Midena (Solferino, 2021) è stata una piacevolissima sorpresa: perché affronta tutto questo… in maniera tragicomica, o meglio, come dicono loro, “praticomica”. Perché anche separarsi è possibile concedendosi qualche risata, per «non cadere dentro al buco nero che è a un passo da noi» come direbbero Colapesce e Dimartino.

Vediamo perché leggerlo:

1 Perché i due autori parlano di argomenti non facili, ma lo fanno in maniera molto divertente. Con il suo ritmo brillante e ricco di ironia, “Ti lascio per riprendermi” ricorda un po’, per chi lo ha letto, “La verità è che non gli piaci abbastanza” di Greg Behrendt e Liz Tuccillo. Anche in questo caso a confrontarsi sono un’autrice donna e un autore uomo che portano su carta le loro esperienze e i loro differenti punti di vista, naturalmente in maniera scanzonata, con esempi di situazioni dal bizzarro all’imbarazzante in cui tutti si potranno ritrovare almeno una volta. Con un sorriso.

2 Il messaggio di fondo, seppur trasmesso in maniera divertente, è molto serio. Infatti, anche se può essere doloroso e pauroso, è meglio ammettere quando nella coppia le cose non funzionano più e darci un taglio, riprendendo la propria vita in mano e aprendosi a nuove opportunità, piuttosto che affrontare anni di guerriglia sfiancante e scandita da routine senza emozioni. Questo insegna il libro fin dal suo titolo: a volte lasciarsi è necessario per tornare a essere se stessi e, perché no, avere per la propria persona almeno un decimo delle attenzioni e dell’amore riservati ad altri. D’altronde, non è detto che il lieto fine debba essere sempre quello imposto dalla narrazione fiabesca, con un principe o una principessa accanto: a volte il nostro lieto fine siamo semplicemente noi stessi, nel momento in cui impariamo a volerci più bene.

3 A proposito di risate, i due autori ne sanno qualcosa. Stiamo parlando infatti di Giovanna Donini, autrice televisiva che dal 2006 cura programmi come Zelig ed è web content per Smemoranda, e Andrea Midena, attore, comico e autore tv che ha scritto i testi di Gioele Dix, Teresa Mannino, Baz, Gabriele Cirilli, Mago Forest e altri, partecipando a Zelig e Colorado Café. I due hanno confessato di essere diventati molto amici (anche) raccontandosi delle reciproche separazioni e aiutandosi nei momenti difficili. E dunque perché non raccontare il tutto, naturalmente a modo loro?

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