“M” di Antonio Scurati: bilancio di una saga che lascia il segno

SUL LIBRO

Un'opera di indubbio valore letterario e storico che, anche nelle controversie, lascerà un segno nella letteratura italiana

Tempo di lettura: 3 minuti

Con “M. La fine e l’inizio” è giunta a conclusione il ciclo di romanzi di Antonio Scurati che ripercorrono la storia di Benito Mussolini e dell’Italia fascista dal 1919 al 1945. Una saga iniziata nel 2018 con “M. Il figlio del secolo” (premiato nel 2019 con il Premio Strega) e proseguita con “M. L’uomo della provvidenza”, “M. Gli ultimi giorni dell’Europa” e “M. L’ora del destino” (tutti editi da Bompiani).

Un’operazione culturale che ha affermato in Italia l’ibdridazione tra fiction e storia con i libri che alternano capitoli narrativi a capitoli che riportano articoli di giornale, lettere, pagine di diari, trascrizioni di discorsi pubblici perché, come dichiarato dall’autore all’inizio di ogni volume: “Ogni singolo accadimento, personaggio, dialogo o discorso qui narrato è storicamente documentato o autorevolmente testimoniato da più fonti”.

L’impatto della saga è stato importante anche nelle controversie, sia per il tema trattato che ancora segna in profondità il dibattito politico, storico e identitario del nostro Paese (come ho evidenziato all’interno un mio saggio critico su Mussolini e la cancel culture), sia per il suo successo e la sua diffusione transmediale: “M” non è solo romanzo, ma teatro, podcast e una magnifica serie di Joe Wright – “M. Il figlio del Secolo” –  con uno straordinario Luca Marinelli nella parte di Mussolini. Giunti alla fine di questo ciclo, a pochi giorni dall’80° anniversario della Liberazione, è possibile trarre un bilancio di quest’opera che noi abbiamo scelto di fare con cinque considerazioni, una per volume.

1. La genesi di un incubo che parla al nostro tempo

Il primo libro del ciclo “Il figlio del Secolo” è senza dubbio il migliore, sia per il ritmo della scrittura – una autentica cavalcata – sia per la capacità di ricostruire il contesto che ha portato un raffazzonato gruppo di esaltati a costruire il primo totalitarismo del Novecento. Mussolini viene raccontato per quello che era: abilissimo e spregiudicato politico, capace di entrare in sintonia con i delusi della società e di “sentire il tempo che viene”. Ma anche traditore di tutti, trasformista, egomane, misogino, tanto istrionico quanto pavido, sobillatore e aizzatore di violenze inaudite.

Questo romanzo inquieta, perché il male della democrazia che racconta è molto simile a quello che viviamo oggi: l’Italia (e l’Europa) degli anni ’20 del ‘900 assomiglia troppo a quella dei nostri anni ’20 e la speranza è che l’intenzione dell’autore, metterci in guardia, sia compresa e vada a buon fine. Anche seguendo l’esempio di Giacomo Matteotti, nemesi del duce e unico oppositore del regime che assume, nei cinque libri, un ruolo da protagonista assoluto.

2. I cattivi Italiani

Le guerre coloniali in Libia e in Etiopia raccontate nel secondo e nel terzo volume restituiscono, con precisione e senza alcuna possibilità di appello, le atrocità che l’Italia mussoliniana commise in Africa, sterminando popolazioni civili, utilizzando armi venefiche già proibite dalle Convenzioni Internazionali, razziando, terrorizzando, stuprando.

Fatti che sono stati e sono ancora oggetto di una rimozione autoassolutoria e che nei romanzi di Scurati diventano centrali e dimostrano che la violenza imperialista e razziale era uno dei fulcri dell’ideologia fascista ben prima dell’alleanza con la Germania di Hitler: è soprattutto in queste pagine che la saga di “M” si fa veicolo fondamentale di conoscenza e verità.

3. Come un dittatore meschino portò l’Italia al disastro

Il terzo volume “Gli ultimi giorni dell’Europa” è il più breve e il più oscuro. È incentrato sul legame sempre più stretto che lega la Germania di Hitler all’Italia di Mussolini, che da maestro si fa vassallo.

Scurati si concentra molto sulle differenze tra i due dittatori facendo emergere la meschineria del Duce e dei suoi gerarchi, ben consapevoli della debolezza italiana ma troppo avidi per non sperare di spolpare le carogne delle vittime dei tedeschi. Una scelta che porterà milioni di soldati italiani a morire su tutti i disastrosi fronti della guerra: dall’Africa alla Grecia, dall’Abania sino alla Russia, come raccontato ne “L’ora del destino”. È soprattutto in queste pagine che il mito di Mussolini viene completamente demolito, privato di qualunque tratto eroico e consegnato all’impietoso giudizio della storia.

4. Un ritratto della tenebra italiana 

“M” è una messa in guardia a un intero popolo a non ripetere gli errori della propria storia. Raccontando la vicenda di Mussolini, Scurati chiama in causa, in modo impietoso, tutti coloro che hanno aderito al fascismo per convenienza e calcolo; che pensando di servirsi del fascismo ne sono stati asserviti; che hanno chiuso gli occhi di fronte alla violenza barbara e feroce dello squadrismo, mai davvero domato, mai davvero abbandonato nemmeno dal Mussolini negli abiti borghesi del potere.

Ma riuscendo in questo, l’autore ha dovuto mettere in secondo piano i pochi (ma non pochissimi) che si sono opposti: con l’eccezione di Matteotti c’è poco posto, in “M”, per chi resistette prima del 1943. Era forse inevitabile e lo diciamo per dire che questo ciclo sarà più utile se porterà a leggere anche le storie di chi tenne accese la luce mentre l’Italia sprofondava nelle tenebre.

5. La fine tragica di un uomo ridicolo

Nel conclusivo “La fine e il principio”, il più breve dei cinque libri, Scurati segue la decadenza patetica del Mussolini di Salò, allo stesso complice e inerme delle peggiori atrocità della guerra civile e dell’occupazione nazista. Una discesa inarrestabile dove il disastro è anche privato dal ripudio della figlia Edda per la messa a morte del marito Galeazzo Ciano al melodramma di Claretta Petacci.

Un ultimo episodio intenso, duro e forse l’unico in cui Scurati rende più esplicito il suo obiettivo pedagogico, il suo giudizio su ciò che racconta, la sua volontà di dire che può succedere di nuovo perché non ci siamo mai liberati del fantasma di Mussolini.

Ma è forse è in questa ansia del presente che il racconto inciampa un po’ nella ricerca dell’effetto e in una retorica un po’ schiacciata sul presente. Questo non toglie che “M” sia un’opera di indubbio valore letterario e storico che, anche nelle controversie, lascerà un segno nella letteratura italiana di questo secolo e non solo.

 

Tre indizi, un giallo:...

Il true crime è diventato un genere letterario molto...

15 Marzo – Storie...

Prosegue la rassegna "Traduzioni" organizzata da Tre Buoni Motivi...

“Tremore” di Teju Cole:...

"Tremore" di Teju Cole (Einaudi, 2024, nella bella traduzione...

“M. Il figlio del...

Il 10 gennaio Sky ha rilasciato sulla sue piattaforme...

I migliori libri del...

Siete alla ricerca di un regalo speciale per Natale,...

“L’impostore” di Zadie Smith:...

In un periodo in cui sono frequenti i libri...

Libri da leggere nel 2024: i nuovi “must have” per affrontare l’anno

Se vi sono piaciute le nostre guide con i libri che abbiamo più amato nell’arco del 2023 e la classifica delle recensioni più lette...

Tre buoni motivi per leggere “Il segno rosso del coraggio” di Stephen Crane

In questo 2021 Einaudi ha deciso di riaprire una delle sue collane più famose, 'Gli Struzzi', chiusa nel 2008, affidandola a Ernesto Franco, che...

Libri da leggere nel 2025: i nuovi “must have” per affrontare l’anno

Rieccoci con una delle classifiche tra le più apprezzate di Tre Buoni Motivi per Leggere: i libri da leggere nell'anno nuovo! Se vi sono piaciute...

Resistere a un mondo cannibale: “La vegetariana” di Han Kang

La sudcoreana Han Kang è un'indiscussa protagonista della letteratura contemporanea e molto del suo successo lo deve a "La vegetariana" (Adelphi, 2016 nella efficacissima...

Tre indizi un giallo: “Boccanera” di Michèle Pedinelli

Come diceva Valerio Evangelisti, scrittore e appassionato sostenitore della letteratura di genere (i suoi principali scritti sull'argomento li trovate nel fondamentale "Le strade di...

Distopia ma non troppo: “Tokyo soundtrack” di Furukawa Hideo

Lo scrittore giapponese Furukawa Hideo ha scritto "Tokyo soundtrack" nel 2003, ambientandolo nel 2009. Il romanzo è pubblicato in Italia nel 2018 da Sellerio,...

Tre buoni motivi per leggere “La fattoria degli animali” di George Orwell

"La fattoria degli animali" di George Orwell è un grande, grandissimo classico della letteratura britannica pubblicato nel 1945 e diventato famoso a livello mondiale....

“Tokyo Sympathy Tower” di Rie Qudan: il premio Akutagawa sembra un episodio di Black Mirror

"Tokyo Sympathy Tower" della giovane Rie Qudan (appena pubblicato da Ippocampo nella splendida traduzione di Gala Maria Follaco) si è aggiudicato l'importante Premio Akutagawa...

Ecco i migliori 100 libri degli ultimi 25 anni secondo il New York Times

Un articolo senz'altro da non perdere per tutti i booklover è quello uscito sul New York Times che parla dei 100 migliori libri di...
Un'opera di indubbio valore letterario e storico che, anche nelle controversie, lascerà un segno nella letteratura italiana"M" di Antonio Scurati: bilancio di una saga che lascia il segno