Tre buoni motivi per guardare “Don’t look up”

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Altro che film di Natale, l’altra sera ho visto “Don’t look up” su Netflix, e mi è piaciuto molto perché riassume bene alcune tematiche davvero molto attuali in chiave abbastanza ironica. E poi che cast!

Dunque stavolta scriverò tre buoni motivi non per leggere ma per guardare questo film.

La trama, in breve: due scienziati scoprono che una gigantesca cometa tra 6 mesi si schianterà sulla terra provocando un’estinzione di massa. Sempre che l’umanità non si attivi per cercare di deviare/distruggere la cometa. Fin qui sembra un copione già visto, ma la cosa interessante è che nessuno sembra poi così intenzionato a credere alla comunità scientifica: la presidentessa degli Stati Uniti promette di attivarsi ma prima bisogna pensare alle elezioni di metà mandato, i giornalisti bollano subito i due scienziati come catastrofisti fenomeni da baraccone e li piazzano nei talk show tra servizi di gossip e trash. Fino a quando non ci si mette anche un “visionario” (e milionario) proprietario di un colosso informatico stile Apple che scopre che la cometa in realtà è ricchissima di materie prime fondamentali per la tecnologia. Meglio correre subito ai ripari o aspettare e cercare di raccogliere quei materiali? Nel frattempo l’opinione pubblica si divide, qualcuno inizia a guardare su e a vedere che effettivamente la cometa esiste: i “guardavantisti”.

Tre motivi per vederlo:

1 Per il cast veramente stellare: Leonardo Di Caprio ormai per me è una garanzia (spesso anche di impegno sociale), poi Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Cate Blanchett, Timothée Chalamet, pure Ariana Grande. Tutti bravissimi.

2 Per le tematiche che ricordano molto l’attualità: un certo rifiuto della scienza, le persone che sono più interessate alle notizie sulle pop star che a quelle sul destino del mondo, il complottismo, politici che pensano solo a se stessi, il ruolo dei colossi informatici, la lotta per aggiudicarsi le materie prime e tutto ciò che comporta.

3 In tutto ciò, sono riusciti a fare un comico caleidoscopio che in realtà è drammatico (e se ci pensiamo bene è anche terribile) ma non è mai dolente, ed è assolutamente godibile.

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