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Sapevate che… la celebre opera di Gioacchino Rossini “Il barbiere di Siviglia” con tutti i suoi indimenticabili personaggi è tratta da un libro? O meglio, da una commedia teatrale che reca l’omonimo titolo, scritta da Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais.
Ho avuto così il piacere di acquistare a buon prezzo, da una bancarella di libri antichi, questo titolo. La commedia originale è stata messa in scena per la prima volta nel 1775 (mentre l’opera lirica di Rossini venne rappresentata per la prima volta nel 1816 e, prima ancora, era stato il turno di quella meno conosciuta di Giovanni Paisiello vide la prima nel 1782).
Ecco tre buoni motivi per leggere la sceneggiatura di Beaumarchais:
1 Chi conosce o – come me – ha letteralmente adorato l’opera di Rossini, potrà scoprire le vere origini di tutti gli indimenticabili personaggi già visti a teatro: Figaro, Rosina, don Bartolo, il Conte di Almaviva e don Basilio, ci sono proprio tutti.
2 È molto ironica: l’intento è infatti di proporre una satira lieve ed efficace dell’ottimismo della classe borghese in ascesa prima della rivoluzione.
3 È anche molto scorrevole. Certo, mi direte, è una sceneggiatura: ma tramite il solo strumento del dialogo, sapientemente mescolato a uno stile di scrittura semplice e immediato, riesce a descrivere bene non solo le relazioni tra i personaggi ma anche le atmosfere e l’ambiente che si respira in scena.