Tre buoni motivi per leggere “Fanta-Scienza”: racconti tratti dalle interviste ai ricercatori IIT

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Il futuro davvero possibile, per quanto incredibile


Come giornalista ho scritto tempo fa un breve articolo relativo alla presentazione di un libro nella mia città, Genova, che mi ha subito incuriosita. Si chiama “Fanta-scienza” a cura di Marco Passarello, a cui hanno collaborato autori vari, edito da Delos Digital nel 2019, e ho deciso di leggerlo. Lo consiglio davvero tantissimo, per le ragioni che vi elenco sotto. Prima di elencarvi i miei tre buoni motivi, vi lascio l’elenco degli autori che hanno scritto i racconti, autori di fantascienza spesso premiati con importanti riconoscimenti: Alessandro Vietti, Paolo Aresi, Serena Barbacetto, Andrea Viscusi, Marco Passarello, Lukha B. Kremo, Alessandro Forlani, Franci Conforti e Piero Schiavo Campo.

1 Perché non è una semplice raccolta di racconti di fantascienza: ogni racconto è tratto da un’intervista fatta ai ricercatori dell’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, che tra l’altro si trova proprio a Genova – un’eccellenza in campo internazionale in cui si incontrano studiosi da tutto il mondo. I ricercatori (Francesco Nori, Marco De Vivo, Barbara Mazzolai, Paolo Decuzzi, Guglielmo Lanzani, Alberto Diaspro, Athanassia Athanassiou, Davide De Pietri Tonelli) spiegano in cosa consiste il loro lavoro, e gli scrittori hanno interpretato possibili scenari con la loro fantasia.Dev’essere stata una sfida complicata ma bellissima, per gli autori, misurarsi con elementi reali tratti da interviste attuali. A introdurre l’opera, Roberto Cingolani, ora responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo ma, dal 2005 al 2019, direttore scientifico dell’IIT.

2 Ogni racconto, dunque, è fantascienza, ma a renderlo speciale è proprio il fatto che è esplicitamente tratto da nozioni scientifiche su cui ad oggi si sta già lavorando. Insomma dimenticate alieni e mostri: sono tutte situazioni che hanno molto a che vedere con gli umani, e che un giorno – magari in un futuro neanche troppo lontano – potrebbero davvero verificarsi. Insomma il confine tra scienza e fantascienza, tra presente e futuro, è spesso molto sottile.

3 È davvero incredibile notare come all’IIT si stiano già studiando da tempo materie che a noi “profani” sembrano, appunto, fantascienza. Cose insomma che ci possono sembrare lontanissime, e che in realtà sono già all’ordine del giorno nei laboratori. Tra gli spunti forniti dagli scienziati si va dal robot iCub (di cui forse avete già sentito parlare) alla nanotecnologia, dalla ricerca sull’elettronica indossabile e commestibile alla biologia modellata al computer, passando per materiali intelligenti, plastiche “coltivabili” (sì, il futuro può essere molto più “green” di come solitamente viene rappresentato) e altro.

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